Crolla la volatilità dopo il picco di inizio mese. Ribassi delle quotazioni come quello avvenuto a cavallo tra luglio e agosto si verificano mediamente una volta all’anno. Ciò che è invece stato insolito questa volta è la velocita con la quale è tornata la calma sui mercati, con la volatilità che dopo il picco di inizio mese è tornata ai livelli precedenti.
Prendiamo come esempio il VIX (Chicago Board Options Exchange Volatility Index), indice che misura la volatilità dell’S&P 500: dopo l’esplosione in concomitanza con la correzione dei listini azionari, il 5 agosto il VIX ha chiuso a 38.57 dopo aver toccato un picco di 65.73. Questi valori corrispondono a oscillazioni mensili rispettivamente dell’11 e del 19% (vedi grafico).
Nel giro di 3 giorni il VIX ha toccato il +300% per poi chiudere la giornata ad un +138% scatenando il panico tra gli investitori e, soprattutto, nei media. Nei successivi 5 giorni lavorativi crolla la volatilità altrettanto rapidamente (quasi – 60%) riportando il valore atteso ai valori precedenti.
Guardando al passato, mai un esplosione di volatilità di questa portata è durata così poco. Che si trattasse di una richiesta degli operatori di una politica monetaria più accomodante?
Il messaggio alla Fed è arrivato forte e chiaro, con Powell che nell’ultima conferenza stampa ha sciolto le riserve dichiarando l’intento di tagliare i tassi a partire da settembre.
Le informazioni in questo articolo riflettono l’interpretazione dei dati da parte dello Studio e non costituiscono consigli di investimento.
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