Italia e Francia: spread quasi azzerato

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By: Fabio Bernazzoli / 15 Settembre 2025

Cosa sta cambiando nel rischio Europa?

Negli ultimi mesi il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli dei principali partner europei si è drasticamente ridotto. Lo spread BTP-Bund è ormai da 3 mesi stabilmente sotto quota 100 punti base (oggi 83,70 bps). Ancora più sorprendente è stata la dinamica con la Francia: per la prima volta lo spread decennale Italia-Francia si è praticamente annullato, con i BTP e gli OAT che hanno offerto rendimenti quasi identici.

Elaborazione Studio Curti Zoni su dati investing.com

Il contesto

Negli ultimi anni l’Italia è riuscita a ridurre il rapporto debito/PIL: dal 154,9% del 2020 siamo passati al 135,3% del 2024. Inoltre, le numerose offerte di BTP ad investitori al dettaglio hanno portato la quota di debito italiano in mano alle famiglie del nostro paese al 15%. Un dato elevato su questo fronte porta sicuramente meno incertezza e speculazione sul debito del Bel Paese. Un altro fattore particolarmente apprezzato dai mercati è sicuramente la stabilità di governo. Minori incertezze politiche sono spesso premiate dai mercati con un rendimento più contenuto.

Lato francese, i rendimenti sono saliti a causa dell’instabilità politica con la caduta del governo Bayrou, di un Parlamento senza maggioranza e di deficit oltre il 5% del PIL che hanno minato la credibilità fiscale. Ne sono seguiti i downgrade del rating sovrano (da AA- a A+ da parte di Fitch), prospettive di debito in crescita a oltre il 120% del PIL (dal 113% attuale) e quindi un premio per il rischio più alto richiesto dagli investitori.

Meglio l’Italia o peggio la Francia?

Entrambe le risposte sono affermative, ma il restringimento degli spread resta un fenomeno congiunturale: l’Italia ha ridotto il rischio percepito, ma il suo debito pubblico supera ancora il 137% del PIL (contro circa il 114% della Francia) e le prospettive di crescita restano deboli per entrambi, intorno allo 0,6-0,9% nel 2025-2026 secondo OCSE e Commissione Europea. In sintesi, la percezione di rischio può cambiare nel breve, ma la sostenibilità di lungo periodo richiede riforme credibili e stabilità politica su entrambe le sponde delle Alpi.

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