Negli ultimi giorni, i mercati finanziari hanno registrato una dinamica insolita: il rendimento dei Treasury decennali statunitensi è salito fino al 4,50%, mentre il Dollar Index (DXY) è sceso fino a quota 100, segnando un calo settimanale del 3,00% e oltre il 7% da inizio anno.
Tradizionalmente, rendimenti più alti sui titoli di Stato USA attraggono capitali esteri, rafforzando il dollaro. Tuttavia, questa correlazione storica non si è manifestata nella settimana appena conclusa.
Mentre i Treasury vengono venduti e i rendimenti salgono, il dollaro non segue la tendenza abituale. Al contrario, perde terreno, segnalando una crescente sfiducia degli investitori internazionali verso gli asset statunitensi.
A beneficiare di questa situazione sono gli asset rifugio alternativi:
La causa principale sembra essere l’instabilità legata alle recenti politiche commerciali dell’amministrazione Trump, che ha introdotto dazi fino al 104% su beni cinesi (poi limitati su alcuni prodotti). Queste mosse protezionistiche stanno alimentando timori di ritorsioni, rallentamenti economici e turbolenze sui mercati.
Gli analisti parlano ormai apertamente di una “Sell America trade”, ovvero una fuga generalizzata dagli asset USA. Ex Segretari del Tesoro come Larry Summers hanno paragonato la situazione attuale a quella di mercati emergenti in difficoltà, un campanello d’allarme per la più grande economia del mondo.
A pesare sul dollaro potrebbero essere anche le vendite di titoli di stato americani da parte della Repubblica Cinese, da sempre grande detentrice di debito a stelle e strisce, come arma di negoziazione.
In un contesto di volatilità e segnali contrastanti, è fondamentale non farsi guidare dalle emozioni. Le reazioni impulsive possono compromettere decisioni di lungo termine.
🔹 Diversificare, mantenere una visione strategica e monitorare i fondamentali resta la via più solida per affrontare le turbolenze di mercato.
🔹 Gli investitori più resilienti sono quelli che accettano l’incertezza come parte integrante del percorso, senza abbandonare la propria pianificazione.
In momenti come questi, più che mai, serve sangue freddo e una bussola ben calibrata.
Le informazioni in questo articolo riflettono l’interpretazione dei dati da parte dello Studio e non costituiscono consigli di investimento.
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